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giovannascordinoec

[Dog.Narrationes]_Il buon vicino

- Buone recinzioni fanno buoni vicini. -

Robert Frost, La costruzione del muro, 1914


LeNostreMirabolantiAvventure a volte sono “soft”, a volte molto “hard”. A volte si ride, a volte si piange. Noi intaschiamo e portiamo a casa, tra sorrisi, ansie, stupore, dolore, rabbia, sollievo... Sempre in due.


Dogsitting a fine Agosto.

Casa con 3 cagne : mix Rottweiler, Mix Caccia/Terrier Tipo Bull/ Molosso, Mix...Pastore.

Mi aspettano 2 donzelle in casa e una, la mix Pastore, fuori in giardino.

Le tre conoscono già ElNegro e quindi entro nel giardino con lui al guinzaglio.

Mi richiudo il cancello alle spalle (cancello con un difetto, per cui non c’è modo di aprirlo da dentro se non tramite il pulsante in casa o facendo un po’ di acrobazie ed infilando la chiave nella toppa, dalla parte esterna) e ci dirigiamo verso la scalinata che porta al portone di casa, accolti in giardino dalla Pastora.

Ci accolgono anche i continui abbai e ringhi forsennati e incattiviti del CaneDelVicino del giardino di destra. Stiamo percorrendo il vialetto verso la scalinata e… il CaneDelVicinoDx , nella sua rabbia, scavalca il muretto divisorio (1m e 20cm !! altezza che si ripropone anche nella recinzione che dà sulla strada comunale esterna!) e aggredisce ElNegro al guinzaglio, intenzionato a farlo fuori.

Funzioni vitali azzerate (le mie).

Ma dico io: puoi avere un muretto divisorio di 1 metro e venti se hai un bassotto o al massimo un carlino. Se hai un cane con lo stacco di coscia di un levriero e la simpatica verve del demonio in premestruo…, tira una cazzo di rete in più!

Valuto le possibilità:

  1. sciogliere El Negro: NO, perché… nel giardino confinante a sinistra ci sono 2 cani, una donna, una signora anziana e un bambino di 2 anni. La rete divisoria è anche questa di 1 metro e venti e se i due litiganti saltano da quella parte, succede il finimondo.

  2. tentare di uscire dal cancello: NO perché dovrei riuscire ad aprirlo da fuori e con la chiave e … tenendo il guinzaglio non posso farlo.

  3. arrivare in casa: NO perché non posso mollare il guinzaglio e comunque se escono le altre due cagne (che già sono sul balcone ad abbaiare, pronte all’azione…) succede una strage.

  4. pregare: NO, lassù non mi cagherebbe nessuno.

Resto lì, dando più guinzaglio possibile al Negro per potersi difendere, confidando nella sua mascella e tentando di non trovarmi con le gambe tra i denti dei cani.

E intanto grido.

Faccio scena, affinchè i presenti e i passanti umani accorrano e guardino bene e NESSUNO possa azzardarsi ad ipotizzare, come è successo in passato, una qualche responsabilità del Negro nell’accaduto o nella sua evoluzione.

(Preciso: il mio cane non è un santo e sa anche essere un gran pezzo di merda, ma a volte gli vengono attribuite colpe che non ha, così, perché ha la faccia nera o perché il cattivo non può essere …. magari un “pucciosissimo” terrier… - altra storia allucinante da raccontare, un giorno...)

Intanto il proprietario anziano del Cane scavalca anche lui il muretto e tenta di staccare il suo Cane, ma non ha appigli perché è senza collare. Lo tira dalla coda, dalla pelle, lo picchia, tenta di afferrarlo ma cade.

Viene morso.

Non si sa da chi, ma gli rimane negli occhi e nella mente l’immagine di una bocca piena di bava bianca, la stessa che ha addosso lui, la stessa che sta sulla testa del Negro (testa su cui scoprirò poi un bel buco profondo…) e sulle fauci del CaneInfuriato. Alla fine,riesce a staccare l’aggressore e a portarlo via.

“Non era mai successo “ - Dice.

(Non per essere banale, ma… bisogna “che succeda” per pensare di mettere una rete? - Boh! - La rete, è stata messa il giorno dopo.)

Una volta entrati in casa, le due ore successive le ho passate a tranquillizzare le tre cagne, a tranquillizzare El Negro, a pulire i fiumi di sangue che gli sgorgavano dalla bocca e sche spargeva ovunque.

Il risultato?

  1. Obbligo di visita alla ASL per ElNegro, per constatare che non abbia contratto la rabbia e conseguente pagamento di questa visita: sarebbe prassi standar

  2. d per l’aggressore, ma anche stavolta è toccato al Negro, visto che non ho segnalato il cane aggressore (per non dare casini ai padroni di casa del dogsitting e al signore anziano che già aveva le sue belle grane col morso).

  3. Buco in testa, veterinario, antibiotici

  4. una conferma, un mattone in più nella già abbondante reattività del Negro nei confronti dei cani maschi

  5. per non parlare della fiducia in me, che deve essere abbastanza vacillata nel CagnaccioNero, mentre lo tenevo legato in balia di una vera e propria furia cieca.


Una rete, cazzo. U-na re-te. Che non si rovina il profilo della villetta, dai.


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