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giovannascordinoec

[Dog.Narrationes]_La vita è una giungla

Oggi. Domenica di Luglio, giornata cupa e piovosa.

Passeggiata-pipì della mattina, in un centro città DESERTO .

In giro non c’è un’anima e tutto è quiete. Approfitto dell’insolita tranquillità e, prima di tornare a casa, El NegroY Yo ci sediamo su una panchina.

(ENTRAMBI sulla panchina, ovviamente. “Che? Dovrei mica stare a terra, io?” -Pascal-)

Ci sediamo nella speranza di trovare attimi di relax in un ambiente che di solito è affollato e causa di agitazione per il CagnaccioNero.

Odoriamo il vento. Respiriamo il silenzio. Iniziamo pian piano a goderci la quiete.

L’idillio dura poco, ovviamente, come al solito.

Da dietro le spalle ci arriva dritto sparato addosso, gridando, gesticolando e facendo facce assatanate… un clochard.

Ubriaco di prima mattina, fuori di testa, ha deciso di prendersela col mio cane.

ElNegro lo vede da lontano e si alza.

Il matto rallenta e fissa negli occhi il cane con fare minaccioso, emettendo suoni tipo ringhi, sgranando gli occhi e facendo smorfie con la bocca.

ElNegro gli ringhia.

Mi alzo dalla panchina e tento di allontanarmi.

Il tipo ride sguaiatamente e continua a minacciare mentre si avvicina ancora.

ElNegro scatta e gli si scaglia contro ringhiando ed abbaiando.

CHE CAZZO FAI? - grido al matto ancora abbastanza lontano da poter tornare, indenne, sui suoi passi .

Tengo saldamente ElNegro e tento ancora di allontanarci da quello, che continua a dirigersi imperterrito verso di noi.

Il brecciolino e il cane che tira nell’altra direzione non aiutano la mia fuga.

Il demente si ferma , grida al cane cose incomprensibili sporgendosi col busto in avanti e continua a fissarlo. Poi avanza ancora nel suo delirio.

Non riesco a trascinar via ElNegro abbastanza velocemente (perché ormai tira e sbraita verso il matto). Non riusciamo ad allontanarci efficacemente da quello che continua a venirci incontro.

Incazzata come una biscia, gli punto l’indice rivolta tutta verso di lui e mi metto a gridargli minacciosa di STARE LONTANO. Però il cane è sempre davanti a me che tira e smatta, quindi evito di aizzarlo ulteriormente e penso alla fuga, ma è praticamente impossibile al momento.

Grido ancora varie volte di STARE LONTANO , aiutandomi con una postura più assertiva che riesco ma evidentemente

1) io sono poco credibile, con i miei pantaloni da fricchettona e i miei 48Kg di “prestanza fisica”

2) invece di incutergli paura, vedo che un cane incazzato NERO e pronto ad azzannarlo alimenta la sua delirante voglia di sfidarlo a tutti i costi !

“Stavolta ‘sto svalvolato mi fa finire in galera” - penso -.

Il matto avanza e si ferma… avanza e si ferma… ridendo baldanzoso e minacciando.

Nessuno per strada. Nessuno che possa aiutarmi o, almeno, osservare la scena nel caso il demente ci raggiunga e si faccia sbranare dal cane.

Passa un’anima per strada, un ragazzo con lo zaino, ed io urlo più forte affinché almeno butti un occhio e sia (unico) testimone della scena - dovesse succedere l’irreparabile…! -

Il ragazzo continua come se niente fosse e sparisce.

Finalmente, riesco a trascinare via ElNegro abbastanza da farlo staccare un po’ dall’intento omicida ; continuo a gridare di STARE LONTANO, girandomi indietro con sguardo demoniaco e aiutando così ElNegro a staccare di più. Finalmente ci allontaniamo ed imbocchiamo una stradina che ci porta , almeno mentalmente, al riparo da quell’invasione violenta e allucinata.

Ora mi ci vuole un po’ per affrontare e smaltire questo senso di impotenza e di fragilità che mi sono ritrovata ancora una volta addosso.

Questa tristezza per l’infelicità altrui e questa rabbia di dover subire ciò che non dipende da me.

Questa catena di cause che alla fine potevano portare a pesanti conseguenze per il cane: se morde, per la legge è lui il cattivo.

  • Un’aggressore.

  • Io e il mio cane aggrediti.

Una vita infelice e devastata, la sua.

Un cammino pieno di invasioni e soprusi quotidiani (di vari tipi), il nostro.

Questa volta un matto; altre volte distinti signori e signore testediminchia senza rispetto e senza un briciolo di buonsenso.

E niente. Ogni giorno una ragazza e il suo cane si svegliano in città e sanno che dovranno correre più veloce dei matti - dichiarati e non… - che si ritroveranno in continuazione lungo il cammino.

Ogni giorno uno svalvolato si alza e sa che.... - Non lo so cosa sa e non me ne frega niente. Basta che mi stia LONTANO. -

La vita è una guingla.


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