( A volte credo di vivere in una puntata di "Scherzi a Parte".
Sicuramente il mondo intero sta puntato con gli occhi su di me e sulle mie reazioni, per poi ridere a crepapelle e dirmi che “è uno scherzo”. Altrimenti non si spiega.)
Era di Dicembre.
Domenica piovosa in centro città. E’ raro incontrare qualcuno per strada di prima mattina, al freddo-umido, durante la passeggiata col cane, tranne… altri umani con i loro cani, ovviamente.
Siamo ancora nei pressi di casa e, nel solito, identico punto di un’aiuola, da pochi mesi a questa parte, io e El Negro incontriamo un giovane cane dal pelo lungo e vaporoso - un Rough Collie -, di circa 6 mesi, tenuto dai suoi umani fisso a “pascolare” in 20 metri quadri di aiuola, senza mai spostarsi, senza mai un guinzaglio e nemmeno un collare.
Come al solito il Collie ci vede e si avvicina, incurante dei richiami della sua umana impegnata a spippolare al cellulare.
E’ ancora giovane e quindi so che il mio cane lo grazierà; però non posso assicurare nulla sulla sua incolumità a partire dal momento in cui il giovanotto a pelo lungo diventerà cane adulto e si avvicinerà al mio con nuove dotazioni ormonali e con un carattere tutto volto alla sperimentazione… Comunque al momento va bene così.
Lo spiego alla tipa, che mi guarda stupita e sembra che il cane non sia suo.
Per ora si annusano (pochi convenevoli coi cuccioli!) ; El Negro, per presentarsi e anche per distrarlo, gli offre una marcatura da annusare e se la svigna alla svelta.
Visto che i richiami della sua umana non funzionano mai e visto che è sempre privo di collare e guinzaglio, per impedire al giovane Collie di seguirci nel nostro proseguire, tutte le volte la sua umana lo placca, abbassandosi, abbracciandolo e fermandolo in una morsa di sumo col suo corpo e mantenendolo nei 20 metri quadri di aiuola.
Ogni volta inorridisco e passo avanti, col cuore in pena per il malcapitato Collie.
Mi ero ingenuamente fatta la mia idea su questo cane incontrato sempre lì e sempre senza il collare:
1) so che il cane abita a 10 metri dall’aiuola;
2) il cane è giovane e probabilmente avrà bisogno di frequenti uscite, quindi i proprietari svolgeranno alcune di queste uscite in modo veloce, davanti casa, e senza guinzaglio (scelta azzardata e altamente opinabile, visto il traffico e il passaggio frequente di altri cani, ma forse dettata dalla fretta e da un po’ di superficialità)
3) forse qualcuno li ha consigliati di lavorare sulla libertà del cane sin da piccolo e loro non hanno capito bene le modalità… ;
4) sarà che io passo sempre da quell’aiuola proprio quando i proprietari hanno fretta ed è un momento urgente di bisogni veloci…
Boh… Fantasie varie per giustificare il piantone quadrupede.
Oggi proprio non ce l’ho fatta.
All’ennesimo placcaggio del povero giovincello - tranquillissimo, desideroso di contatti intraspecifici, di annusate di culo e sicuramente stufo di restare fermo nei soliti 20 metri quadri - chiedo alla proprietaria perché non avesse un guinzaglio e invece lo bloccasse in quella maniera così opprimente.
Doppio zoom della telecamera sulla donna che mi risponde e triplo zoom sulla mia faccia ad ascoltare la risposta.
Lei mi spiega che “l’allevatore ha vietato l’uso di collari e pettorine perché sono dannosi per questa razza”.
Sgomento (mio).
No, vabbè.
Questa risposta voleva dire che non usava MAI il collare e guinzaglio (men che meno pettorina ingombrante) e probabilmente in 7 mesi non aveva MAI portato il cane in altri posti eccetto nei 20 metri quadri di aiuola sotto casa (placcato in continuazione, oltretutto)?
La cosa più soft che sono riuscita a pronunciare è stata che l’allevatore avrà saputo qualcosa sulla riproduzione dei cani (e a questo punto ho parecchi dubbi anche su questo…) ma sulla gestione e sul benessere del cane nella vita in famiglia e in città probabilmente no, visto che quello che lei metteva in atto era etologicamente dannoso per il corretto sviluppo del cane, oltre che illegale.
Prima di proseguire, mi sono limitata a consigliare piuttosto di rivolgersi ad un educatore cinofilo per sapere come gestirlo e non affidarsi solo all’allevatore.
Anche stavolta, nessuna voce fuori campo ha svelato che era uno scherzo. Purtroppo.
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